La storia delle macchine da caffè da bar nasce molto lontano. Prende il nome dell’autore del primo progetto di macchina da caffè da bar e cioè di Angelo Moribondo. Ciò che Angelo Moribondo volle fare e che risale al 1884 è strettamente legato alla volontà di creare la macchina da caffè da bar.
Successore del grande Moribondo e che riuscì ad industrializzare delle macchine da caffè da bar prende il nome di Bezzera, un milanese che nel 1901 che ebbe l’intuizione di creare una macchina utilizzabile su vasta gamma. I nomi cambiarono ancora con il proseguire degli anni, la storia delle macchine da caffè da bar non si arrestò, anzi, questo stupendo strumento venne, grazie a Desiderio Pavoni, diffusa nei pubblici locali.
L’evoluzione delle macchine del caffè da bar e la loro commercializzazione
La società stava cambiando, le usanze degli uomini del primo novecento si stavano trasformando e le esigenze venivano a mostrarsi nuove. Era necessario rincorrere o, addirittura, precorrere e anticipare le sempre nuove esigenze dei clienti. Ci pensò il torinese Teresio Arduino che, prima di ogni altro, ebbe l’intuizione che cambiò la vita delle macchine da caffè da bar. Arduino si rese conto che le macchine da caffè da bar si dovevano necessariamente adeguare ai tempi…era, oramai, divenuta necessaria una macchina del caffè da bar che fosse caratterizzata da velocità, compattezza e bontà.
Progettò e riprogettò ciò che aveva, fino a quel momento, solo in testa, fino a giungere nel 1910 all’ottenimento di un brevetto per aver ideato ciò che lui chiamo la “Vittoria Italiana”. Partì dal cuore delle macchine del caffè da bar e modificò la caldaia. Un mercato assicurato per Arduino, punto di partenza per le successive grandi modifiche che vennero apportate alla struttura della macchina del caffè da bar.
Grandi personalità e grandi ingegni applicati ad uno strumento, quello delle macchine da caffè da bar, che diedero una svolta alle abitudini degli italiani!