Il digiuno intermittente è un piano alimentare che alterna il digiuno a un’alimentazione regolare.
Le ricerche dimostrano che il digiuno intermittente è un modo per gestire il peso e prevenire – o addirittura invertire – alcune forme di malattia.
Ma come si fa? Ed è sicuro?
Che cos’è il digiuno intermittente?
Molte diete si concentrano su cosa mangiare, ma il digiuno intermittente riguarda solo il momento in cui si mangia.
Con il digiuno intermittente si mangia solo in un momento specifico. Digiunare per un certo numero di ore al giorno o consumare un solo pasto per un paio di giorni alla settimana può aiutare il corpo a bruciare i grassi.
E le prove scientifiche indicano anche alcuni benefici per la salute.
Gli studi affermano che il nostro corpo si è evoluto per essere in grado di stare senza cibo per molte ore, o addirittura per diversi giorni o più.
Nella preistoria, prima che gli esseri umani imparassero a coltivare, erano cacciatori e raccoglitori che si sono evoluti per sopravvivere – e prosperare – per lunghi periodi senza mangiare.
Dovevano farlo: Ci voleva molto tempo ed energia per cacciare la selvaggina e raccogliere noci e bacche.
Come funziona il digiuno intermittente?
Esistono diversi modi per praticare il digiuno intermittente, ma tutti si basano sulla scelta di periodi regolari per mangiare e digiunare.
Per esempio, si può provare a mangiare solo durante un periodo di otto ore al giorno e digiunare per il resto.
Oppure si può scegliere di mangiare solo un pasto al giorno per due giorni alla settimana. Esistono diversi programmi di digiuno intermittente.
Gli studi sostengono che che dopo ore senza cibo, il corpo esaurisce le riserve di zucchero e inizia a bruciare i grassi. Si parla in questo caso di commutazione metabolica.
Il digiuno intermittente funziona prolungando il periodo in cui il corpo ha bruciato le calorie consumate durante l’ultimo pasto e inizia a bruciare i grassi.
Piani di digiuno intermittente
È importante consultare il proprio medico prima di iniziare il digiuno intermittente. Una volta ottenuto il suo consenso, la pratica vera e propria è semplice.
Si può scegliere un approccio giornaliero, che limita l’alimentazione quotidiana a un periodo di sei-otto ore al giorno.
Per esempio, si può scegliere di provare il digiuno 16/8: mangiare per otto ore e digiunare per sedici.
Un altro, noto come approccio 5:2, prevede di mangiare regolarmente cinque giorni alla settimana.
Negli altri due giorni ci si limita a un pasto da 500-600 calorie.
Un esempio potrebbe essere quello di scegliere di mangiare normalmente tutti i giorni della settimana tranne il lunedì e il giovedì, che sarebbero i giorni del pasto unico.
Periodi di digiuno più lunghi, come quelli di 24, 36, 48 e 72 ore, non sono necessariamente migliori e possono essere pericolosi.
Un periodo di digiuno troppo lungo potrebbe infatti incoraggiare l’organismo ad accumulare più grasso in risposta alla fame.
Le ricerche dimostrano che possono essere necessarie dalle due alle quattro settimane prima che il corpo si abitui al digiuno intermittente.
Potreste sentirvi affamati o irritabili mentre vi abituate alla nuova routine.