Alla scoperta della suggestiva Civita di Bagnoregio, la città che muore

In provincia di Viterbo, all’ interno della bellissima valle dei Calanchi, si trova un angolo d’Italia davvero imperdibile. Il nome tetro “la città che muore” inganna certamente perché una volta arrivati il paesaggio è mozzafiato e l’atmosfera suggestiva. Civita di Bagnoregio è uno tra i borghi più belli del nostro Paese ed è assolutamente da visitare. Il Consiglio Direttivo della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco ha approvato come candidatura italiana da presentare all’esame del Comitato del Patrimonio Mondiale nel 2022 “Il paesaggio culturale di Civita di Bagnoregio”.

Civita di Bagnoregio conta oggi 11 abitanti residenti, ma è visitata ogni anno da centinaia di migliaia di persone. Per raggiungere il borgo occorre passare lungo un ponte di circa 200 metri. Questo perché la cittadina è costruita arroccata su una collina. Questo rilevo roccioso è vittima dell’erosione degli agenti atmosferici, su tutti il vento che soffia forte nella valle, e che nel tempo sta causando numerosi smottamenti

A testimoniare l’ attrattività della location ci sono artisti vari e turisti stranieri che l’ estate, in molte abitazioni che sono state ristrutturate nel tempo, decidono di trascorrere alcuni giorni di relax.

Per accedere al centro di Civita i visitatori devono pagare una piccola tassa di entrata, 5 euro, che permette all’amministrazione comunale di compiere i lavori di restauro e stabilizzazione e mantenere visitabile il borgo.

Come raggiungere la città?

Venendo da Roma sono poco più di 130 km verso nord. La via più veloce è sicuramente tramite l’ autostrada A1 fino all’uscita Orte e poi SS675 direzione in direzione del Lago di Bolsena. Soprattutto la seconda parte di viaggio risulta essere molto suggestiva per via del paesaggio collinare.

Se invece si proviene da nord, magari da Milano o Firenze, basterà uscire allo svincolo Orvieto dell’A1 e proseguire per una ventina di km sulla SP12.

Cosa c’è da visitare?

Civita di Bagnoregio presenta strutture medievali che funzionano come un intricato labirinto. Da non perdere, per capire a pieno lo stile della cittadina i palazzi nobiliari dei Colesanti, dei Bocca e degli Alemanni costruiti dalle importanti famiglie del viterbese nel periodo rinascimentale.

Proprio all’interno del Palazzo degli Alemanni troviamo il Museo geologico e delle frane. All’interno un interessante viaggio attraverso discipline come geologia, sismologia, archeologia proprio in riferimento al territorio di Civita che per la sua erosione inarrestabile è diventata caratteristica e quindi soprannominata “la città che muore”.

Per orientarsi all’interno del paese possiamo prendere come riferimento la piazza principale di piazza principale di Civita, la piazza San Donato. Qui troviamo la chiesa principale che è stata costruita su antichi resti di un tempio etrusco. La struttura porta in alto l’architettura del Cinquecento che si vede spesso nella zona del viterbese. All’interno è possibile ammirare un prezioso e particolare crocifisso in legno realizzato nel nord Europa nel sedicesimo secolo.

Dove mangiare?

Ci sono numerose ottime trattorie che offrono specialità territoriali. I piatti della Tuscia più tradizionali dai sapori autentici e genuini vengono serviti a prezzi quantomeno accessibili nonostante la località sia ormai solo turistica. L’acquacotta, su tutti, è il piatto più tradizionale della gastronomia della Tuscia.

Per concludere

Quindi con l’arrivo della primavera, una bella gita nella Tuscia, nella suggestiva location di Civita di Bagnoregio potrebbe essere davvero una buona idea per trascorrere uno o due giorni in compagnia della famiglia, della dolce metà o degli amici.